L’

apparenza non inganna.. distrugge la vita!

“Una mia amica sta morendo, si sta spegnendo a causa dell’anoressia”, mi ha confidato un ragazzo poco tempo fa. “La sua è una malattia che dipende dal cervello… Lei si consuma per la preoccupazione di quello che gli altri avrebbero pensato di lei. È un modo così stupido di morire! Come potrebbe guarire da questa situazione?”

L’apparenza spesso inganna, ma se diventa uno stile di vita può distruggere.

Essere preoccupati del giudizio altrui è diventato il motore delle più svariate azioni e decisioni sbagliate della maggioranza degli esseri umani.

Si desidera apparire belli per sentirsi apprezzati dagli altri e diventare ricchi per essere invidiati. Si vuole riuscire nel lavoro per sentirsi stimati, addirittura si è disposti ad apparire cattivi per essere temuti dagli altri.

L’importanza che l’uomo dà all’esteriorità dimostra che lui ignora la presenza e  la potenza di Dio. Se ne fosse consapevole non si dannerebbe per piacere agli altri a tutti i costi. Piuttosto cercherebbe di piacere a Dio.

Per chi non conosce Dio, però, ogni cosa ha significato solo in funzione dell’approvazione e della considerazione degli altri e, a questo scopo, tutto gli sembra lecito. Per ottenere l’ammirazione e il rispetto degli uni, si è pronti a calpestare i diritti e la dignità degli altri. È un circolo vizioso che genera liti, odio, rancore, omicidi e guerre fuori e alimenta insoddisfazione, depressione, amarezza e risentimento dentro.

La Bibbia afferma che la mente umana è dominata dal peccato. L’attenzione morbosa per ciò che è solamente l’involucro della nostra essenza fa parte di questo peccato.

Dover fingere, mostrarsi diversi da come si è, è penoso. Chi vive simulando non vive affatto. I suoi giorni passano in funzione di qualcosa che non ha valore reale, la sua vita è come una luce riflessa da uno specchio che si muove in continuazione, oscilla continuamente, passando da uno stato di euforia ad uno di profonda depressione.

Anche un figlio di Dio è in pericolo. Per questa ragione l’apostolo Paolo ci esorta a rinnovare le nostre menti per la Parola di Dio. Il fatto che in Ebrei è scritto che Cristo ci ha liberato dalle catene del peccato che così facilmente ci avvolge, significa che è comunque possibile cadere nelle “simulazioni”, specialmente quando si è immersi in un sistema che simula.

Esiste, però, una fondamentale differenza fra gli uomini che temono Dio, che hanno lo Spirito Santo, e quelli che non sono rinnovati di Spirito.

Il credente ha il suo punto di riferimento al di fuori dell’umanità, in Dio. Non si preoccupa di apparire né di possedere qualcosa tanto per essere alla moda. Non ha bisogno di assumere determinati atteggiamenti per mostrarsi migliore di ciò che lui è perché Dio lo conosce profondamente. Il Signore conosce la nostra meschinità ma, allo stesso tempo, ci ama e desidera un rapporto con noi.

In una società tutta protesa ad ottenere risultati nell’immediato, fini a se stessi, chi vive con  Dio nel cuore può sembrare un po’ strano, menefreghista, emarginato “fuori dal mondo” perché non è schiavo delle mode né ha ambizioni conformi alla società. Ha, invece, attraverso Cristo, una libertà vera che parte dalla mente, che non dipende dalle circostanze né dall’età o dal successo in questa vita, ma che si nutre ed è appagata semplicemente dalla conoscenza di Dio.

Cosa ho risposto a quel ragazzo che mi ha raccontato il dramma della sua amica?

“Alcune malattie partono dal cervello, ma per vivere sereni non bastano le sedute da psicanalista. Ci vuole il rinnovamento della mente per lo Spirito Santo.

“Solo la conoscenza di Dio può aprire veramente e definitivamente gli occhi riguardo alla vita, permettendo  di guarire dai mali dell’anima e di trovare gli stimoli ed i motivi validi per cambiare il proprio modo di pensare e di comportarsi.”

“Regalale il tuo libro!”, mi ha replicato, “Se lo legge, magari capisce quello che hai detto e guarisce!”.

“Magari, potesse servire a qualcosa il mio libro!”, ho risposto. “La Bibbia è disponibile da millenni, il cielo, la terra, il sole e la natura, sono sempre davanti ai nostri occhi e raccontano le meraviglie di Dio, eppure nessuno ci fa caso, né ci vuole fare caso per paura di doverne attribuire a Dio l’origine.

“E questo sì che è un modo davvero stupido di morire”  n