È fresco? Gettalo!

 

“Getta il tuo pane sulle acque, perché dopo molto tempo tu lo ritroverai.”

— Ecclesiaste 11:1

N

el primo secolo, o giù di lì, i credenti parlavano della salvezza basandosi solo sui testi dell’Antico Testamento. Ci avevate mai pensato?

Non tutti avevano la possibilità di studiare in casa i testi biblici. Infatti, essi erano custoditi nel Tempio e nelle sinagoghe.

Per spiegare il messaggio del Vangelo, un credente doveva farsi prima un’idea di quanta e quale conoscenza biblica aveva il suo interlocutore. Con gli ebrei era relativamente facile. Tutti, più o meno, erano a conoscenza della promessa del Messia.

Dopo alcuni anni, grazie all’opera di Paolo, il messaggio di Cristo è stato allargato ai “Gentili”, i non Ebrei.

A quel tempo, l’analfabetismo era diffuso, la storia e le tradizioni si tramandavano a voce. La sera, la famiglia si radunava davanti al focolare domestico e il padre, o il nonno, raccontava le storie di famiglia e della nazione.

A pensarci bene, i credenti di quei tempi dovevano affrontare una società molto complessa. Tra i pagani non esisteva conoscenza biblica. Ogni aspetto della vita quotidiana era permeato da superstizione ed idolatria e, per di più, esisteva il culto dell’Imperatore, che era il Pontefice Massimo, colui che si poneva come un ponte fra il popolo e Dio.

Immagino che, in condizioni del genere, sia stato difficile spiegare e convincere le persone dell’esistenza di un solo Dio, Creatore e sovrano su tutto l’universo.

Non meno laborioso sarà stato persuadere gli ascoltatori che erano peccatori e che, nell’attesa del giudizio, e per ovviare a questo, Dio si era incarnato in Gesù Cristo, d’origine Ebrea, ed era morto sulla croce per sostituirsi a noi come condannato per il peccato.

Oltretutto le informazioni viaggiavano in modo molto lento ed approssimativo e non era possibile prendere nulla per scontato.

Bisogna riconoscere che i membri della Chiesa primitiva avevano qualche problema in più rispetto a noi. Parlando del Vangelo potevano anche essere fraintesi e visti come sovvertitori dell’ordine Imperiale.

Ai giorni nostri, per lo meno, non dobbiamo convincere nessuno dell’esistenza storica di un uomo chiamato Gesù Cristo.

Oppure no?

Ho riscontrato un fatto singolare. Ô

Ho pubblicato un libro su problemi e soluzioni di computer. A molti clienti che mi pongono delle domande tecniche mi è capitato di dire: “Se tu avessi comprato il mio libro, avresti saputo come risolvere questo problema!”

La risposta è stata sorprendente.

“Ma io l’ ho comprato!”

Allora, ingenuamente, ho domandato: “Ma, non l’ hai letto?”

“No! Non ho il tempo” hanno risposto.

Forse quel cliente ha speso ore nel tentativo di risolvere un determinato problema. Voleva assolutamente riuscire da solo, con le sue sole forze, ma, alla fine, stremato per i suoi sforzi andati a vuoto, è uscito di casa ed è venuto in negozio per chiedermi aiuto.

Se avesse letto il piccolo libretto, che aveva pure comprato, in cinque minuti avrebbe capito dov’era il problema e avrebbe saputo risolverlo.

Comunque, dopo avergli dato la soluzione a voce ed aver indicato dove si trovava la risposta sul libro, il cliente ha trovato il tempo di leggere il libro, scoprendo numerose altre risposte utili a problemi pratici.

La realtà è dura da accettare. Gira tanta informazione, la Bibbia è stampata in migliaia di copie e disponibile per tutti, ma nono sono molti quelli che la leggono.

Viene da sé la considerazione che ogni volta che vogliamo esporre a qualcuno il Vangelo, è necessario iniziare dal principio.

È meglio coltivare una rapporto di amicizia, di dialogo e scambio di idee?

Le persone sono in affanno, alla ricerca di Dio, ma non hanno la voglia, la concentrazione ed il tempo di trovare la risposta nel Vangelo.

Sta a noi presentarlo in modo semplice e continuativo, non in modo aggressivo o urlato. Lasciando ben intendere che abbiamo trovato la risposta in “Qualcuno”, che leggiamo la Bibbia regolarmente. Se Dio vuole, un giorno, le persone, stanche di non trovare una vera risposta alle proprie esistenze, disporranno il cuore per ricevere il messaggio di Gesù.

Dopo di che approfondiranno la loro conoscenza e troveranno il tempo e la concentrazione per leggere la Bibbia.

A ognuno la sua difficoltà, allora. Sempre consapevoli, però, che è Dio, e non la nostra bravura o capacità persuasiva, a far crescere e fiorire il seme da noi gettato.

Giulio Credazzi