Ultimamente ho potuto identificarmi con Giobbe e le sue sventure, tanto le cose sembravano andare nel verso sbagliato per me. Mi sono guardato intorno, alle circostanze e alle persone, e ho visto molta ostilità. Analizzando le situazioni, mi è sembrato che ogni aspetto della mia vita mi si stesse muovendo contro. Ogni previsione e speranza veniva smentita.

E quello che mi dispiaceva di più era sentire commenti sarcastici delle persone del tipo: “Ma dov’è il tuo Dio? Quello che invochi spesso e dici essere tuo amico?”.

Le mie difficoltà sono fatte di cose che capitano a molti commercianti. La crisi economica che ha investito l’Italia, forse a causa dell’Euro, forse per l’insicurezza e le guerre, mi ha colpito nel momento di massimo sforzo per convertire l’attività del mio negozio.

Gli investimenti calavano, le vendite diminuivano, i clienti ritardavano i pagamenti, ma le spese continuavano a correre.

Poi, la persona che aveva fatto molte promesse per finanziarci, all’ultimo momento si è tirata indietro, incurante delle conseguenze, oltre che economiche anche psicologiche.

Anche il lavoro di evangelizzazione sembra aver avuto una battuta d’arresto. Le richieste dei miei libri via Internet sono calate e le librerie (tranne quelle evangeliche) hanno tutte chiuso le porte.

Non ci sono distributori disposti a prendere in considerazione la diffusione di un libro che non è politicizzato o clientelare, tanto meno perché non parla di sesso, di speculazioni o diffamazioni.

Se da un lato può far piacere ricevere degli apprezzamenti da persone sconosciute, è quasi raccapricciante scoprire di aver prodotto qualcosa di valido che a causa di un sistema “difettoso” non riesce ad emergere.

Così può capitare di scoprirti a vivere una vera oppressione, uno stato quasi angoscioso. Ti trovi a camminare da solo la sera per riflettere, meditare.

Cerchi di leggere la Bibbia, ma la mente è rivolta altrove. Concentrarti è difficile, perché il problema che ti affligge appare troppo grande. Pensi di vivere in una profonda solitudine, che soltanto tu conosci.

Poi, il punto di svolta: ti rendi conto che la tua condizione psicologica deriva dal fatto che le circostanze non sono come tu vorresti che fossero.

Se dunque io sono un credente in Cristo, se effettivamente il mio Dio è in controllo di ogni cosa, se, nella preghiera, ho messo questi problemi nelle mani di Dio, evidentemente questa è una fase necessaria, indispensabile, perché si realizzi nella mia vita quello che spero.

Un grandissimo conforto e uno stimolo per rinnovare la mia fiducia in Dio l’ho trovato in alcuni versetti del Salmo 20.

 

L’Eterno ti risponda nel dì della distretta; il nome dell’Iddio di Giacobbe ti levi in alto in salvo; ti mandi soccorso dal santuario, e ti sostenga da Sion; si ricordi di tutte le tue offerte ed accetti il tuo olocausto. Ti dia egli quel che il tuo cuore desidera, e adempia ogni tuo disegno. Noi canteremo d’allegrezza per la tua vittoria, e alzeremo le nostre bandiere nel nome dell’Iddio nostro. L’Eterno esaudisca tutte le tue domande.                — Salmo 20:1-5

 

 Dalla conoscenza delle promesse di Dio ho una forza che il mondo non può capire. La visione che ne deriva mi porta a lodarlo semplicemente perché so di essere vivo, perché vedo con gli occhi, perché posso leggere, scrivere, ascoltare, capire, comunicare, apprezzare la creazione e l’abbondanza di beni di cui comunque dispongo, in un paese sostanzialmente ricco ed in pace. Qualsiasi problema pratico dobbiamo affrontare, la nostra forza è grande, perché risiede in Dio, e la nostra speranza è la certezza di un’eternità con Gesù, che vale ben più di qualsiasi cosa tangibile su questa terra. La forza che scaturisce da questa realtà nessuno potrà mai abbatterla.

Giulio Credazzi