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ranquilli, il Capo noi lo conosciamo!

 

 

 

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i fa fatica a restare tranquilli in un mondo in guerra! Il Signore ci promette: “Mille te ne cadranno al fianco, e diecimila alla destra; ma tu non ne sarai colpito” (Salmo 91:7). Saremo protetti dal Signore, ma non è sicuramente una bella sensazione vedere undicimila persone cadere intorno a noi. La nostra tranquillità, che ai più può sembrare disinteresse e superficialità, proviene dalla conoscenza della Verità. Per questo motivo possiamo vivere con serenità mentre annunciamo il ritorno di Gesù.

La speranza della venuta di Cristo è la vera molla, la forza e tranquillità del credente. Oggi stesso potrebbe essere il nostro ultimo giorno in questo corpo mortale, presto potremmo essere rivestiti del corpo dell’immortalità. Questo non ci spaventa perché sappiamo a cosa andiamo incontro.

Leggevo in un libro che affermava che non ci sono ulteriori fenomeni o eventi che debbano realizzarsi prima che il Signore torni a prendere la Chiesa. Israele è ricostituito, ci sono guerre e rumori di guerre, carestie e terremoti in vari luoghi, l’amore di molti si è raffreddato, gli uomini sono amanti del denaro, preferiscono credere alle favole piuttosto che alla verità, si fanno beffa dei credenti che attendono il ritorno di Cristo. Queste cose dovevano avverarsi secondo la Bibbia.

I mezzi di comunicazione rendono possibile che un’immagine sia vista nel mondo intero simultaneamente, ci sono i presupposti per un governo mondiale ed una economia mondiale, che potrebbe anche manifestarsi dopo il rapimento, come pure la religione mondiale ed il sorgere di Babilonia come potenza economica e politica. Anche queste cose sono previste dalla Parola di Dio.

Quello che accomuna i credenti di oggi e della prima chiesa è la convinzione che Gesù potrebbe tornare mentre essi sono in vita. La certezza del ritorno di Cristo produce nel credente una gioia che trascende dalle circostanze e dagli eventi. È la consapevolezza di essere destinati a spendere l’eternità con Cristo.

Gesù ha promesso: “Nella casa del Padre mio ci sono molte dimore; se no, ve l’avrei detto; io vo a prepararvi un luogo; e quando sarò andato e v’avrò preparato un luogo, tornerò, e v’accoglierò presso di me, affinché dove sono io, siate anche voi” (Giovanni 14:2-3). Un giorno saremo con Gesù per l’eternità e festeggeremo la sconfitta di Satana e del peccato.

Dal di fuori, come spiegava la Domenica mattina il fratello Amleto parlando del Tabernacolo nel deserto, alle persone comuni questa realtà appare ruvida come un mantello di pelle di delfino, difficile da capire ed accettare. Ma per noi che l’accettiamo e l’amiamo, risulta essere dolce e bella come un velo di lino fino. Per noi è accogliente, confortevole, pacifica, buona. Non è possibile comprendere la meraviglia della conoscenza di Dio se non si fa parte a pieno del suo disegno divino, se non si è parte della sua famiglia, se non si ha la familiarità di prendere come personali le promesse della Bibbia.

Spiegare il Vangelo a chi non è disposto ad ascoltare altro che odio, informazioni di guerre non è facile, ma invocando la pace del Signore nel proprio cuore possiamo dimostrare di avere un atteggiamento diverso da quello che si vede nel mondo. Questa tranquillità che abbiamo nel Signore può aprire la strada per far conoscere alla gente la notizia più importante della storia: Gesù ritorna!