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soli 6 giorni, a meno che...
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Si
dice che la pubblicità è l’anima del commercio. Forse
sarebbe più corretto dire che è il furto l’anima del commercio. Non penso che
il mercato italiano faccia nessuna eccezione rispetto al resto del mondo: oggi
un commerciante si trova a convivere con un sistema molto complesso e
potenzialmente pieno di compromessi a tutti i livelli.
Alla base del sistema economico, se vogliamo, mondiale, c’è
la menzogna. Si vuol far credere all’acquirente qualcosa di diverso dalla
realtà, per trarre il maggior vantaggio personale possibile.
La cosa è talmente entrata nella logica degli affari che
quando ai clienti si dice la verità, questi non ci credono.
Persino lo Stato parte dal presupposto che le imprese e le
aziende frodino il fisco. Per questo motivo il calcolo della pressione fiscale
è fatto in base a quanto si stimi che il commerciante rubi, non in base alla
reale marginalità e giro d’affari. Effettivamente, perlomeno nel settore
informatico, non di rado ci s’imbatte in concorrenti che non pagano l’Iva né i
contributi dei dipendenti, e che spesso e volentieri acquistano e vendono in
nero oppure s’avvalgono di opportunità provenienti dalla bancarotta
fraudolenta.
Come fa un commerciante credente a procedere con coerenza di
fede e onestà in una situazione spesso aberrante?
Non può pensare di cambiare la situazione globale del mondo
degli affari; tutto il mondo è immerso nell’illegalità, nel compromesso e nello
sfruttamento degli altri a proprio vantaggio.
È fondamentale non farsi contagiare dalla mentalità mondana.
Un elemento che mi permette di ridimensionare i problemi e
le circostanze nella mia attività, consiste nel tenere sempre presente il fatto
che Gesù potrebbe tornare oggi. Per mantenere viva questa realtà, ho iniziato a
seguire una lettura di riflessioni di Tim Lahaye e Jerry Jenkins dal titolo
“Perhaps Today” (Forse oggi). Sono meditazioni giornaliere con un messaggio
focalizza sulla possibilità che “forse oggi” è il giorno in cui il Signore
torna. Nel libro ci sono diversi racconti personali di unomini e donne che
hanno cambiato il corso della loro vita quando hanno cominciato a riflettere
sul ritorno di Gesù Cristo.
Se da un lato siamo tenuti a tener presente questa realtà
spirituale, che dà una prospettiva giusta ad ogni tipo di problema umano,
dall’altro bisogna fare di tutto per renderla nota anche a chi non conosce
ancora il Signore.
Per questo, in negozio, sotto un cartello con la scritta: “I
tempi di attesa per i computer in assistenza sono di 6 giorni” ho aggiunto: “…a
meno che il Signore non torni prima!”. Ed ho anche esposto il mio libro “Il
piano di Dio” in bella mostra. Molti clienti lo evitano. Un amico al quale ho
chiesto se lo voleva leggere, mi ha risposto: “Io c’ho er piano mio!”. Un altro
che ascoltava mentre spiegavo gli aspetti profetici d’Isaia 53, ha fatto la
battuta: “Ma che Isaia 53 è er TAXI?”.
Intanto, molte agendine e calendari distribuiti nel negozio
finiscono in mano a persone che non conoscerò mai di persona, se non in cielo,
qualora Dio faccia loro grazia e si convertano. Di certo sto avendo modo di
entrare in contatto con parecchie persone, anche credenti di altre chiese
evangeliche.
A volte mi chiedo se faccio bene a dedicare al negozio tutte
queste energie e attenzioni, subendo stress, fatica e clienti maleducati e
frustrati. Ma poi mi rendo conto che in 20 anni d’informatica, 10 di negozio,
ho accumulato un’esperienza unica nel suo genere: ho contattato per il Vangelo
più di 10.000 persone attraverso le agendine, i calendari ed i libri, oltre
50.000 attraverso i siti su Internet.
Forse in nessun altro lavoro avrei potuto entrare, da solo,
in contatto in modo più efficace, con persone d’ogni fascia d’età, ceto
sociale, orientamento politico e religioso. n