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a verità vi farà
liberi!
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urante la
settimana, chi lavora, spesso è costretto a mangiarsi un boccone veloce,
tanto che i “fast food” sono proliferati come i funghi dopo la pioggia. Ma
ormai, poter mangiare regolarmente ogni giorno (ed abbondantemente) è una
realtà scontata per tutti.
Raramente in Italia si
vedono delle persone ringraziare per il cibo prima di mangiare. Di solito ci si
mette seduti a tavola, ognuno aspetta l’altro per scambiarsi il “buon
appetito”, dopo di che si comincia a mangiare parlando del più e del meno.
Eppure una cinquantina
d’anni fa l’esigenza primaria d’ogni famiglia era di provvedere il pane per
tutto il nucleo familiare. La fame era piuttosto diffusa e probabilmente
ringraziare per il cibo era più naturale che oggi.
Oggi, invece, la nostra
società è sazia non solo di cibo, ma di beni d’ogni genere, è ubriaca da nuove
esigenze e nuovi desideri, bombardata da informazioni e proposte “convenienti”.
Sulla CNN, per esempio,
viene pubblicizzato un sistema che permette a un telefonino d’ultima
generazione di ottenere le notizie in tempo reale. Lo slogan è: “Be the first to know” ovvero “sii il
primo a sapere”.
Questa voglia di sapere,
di riempire un vuoto di conoscenza, è abbastanza diffusa. In mancanza di meglio
la gente si attacca ai notiziari - sembrerebbe che le notizie meteo siano
quelle più ricercate, forse perché sono le “profezie” più serie che si possono
sentire in giro. Però è curioso che l’uomo voglia sapere per primo le notizie
così da essere più informato del prossimo ed avere quindi qualcosa in più da
dire.
Bisogna riconoscere che
chi non conosce la verità Biblica, chi non vi riflette applicandola al
quotidiano (compresi quelli che si professano credenti, ma solo
superficialmente), vive ripiegato su se stesso, incartato in una situazione che
è circoscritta ai fatti di questo mondo materiale che non fanno che ripetersi
continuamente.
Questo tipo di conoscenza
lascia vuota l’anima dell’uomo che, insoddisfatto, si abbandona a ogni
sregolatezza e eccessi della vita.
Più conosco delle persone
e più mi rendo conto di quanto incida negativamente nel comportamento la
mancanza di conoscenza di Dio. Sono in aumento le paure, le superstizioni, le
psicosi e paranoie.
A una donna, suo marito
voleva regalare una macchina fotografica digitale usata, ma praticamente nuova,
e lei l’ha rifiutata perché, malauguratamente, vi erano rimaste in memoria le
foto che il proprietario originale aveva scattate del lancio di un
paracadutista al quale non si era poi aperto il paracadute.
Così la macchina
fotografica di un costo di svariate centinaia d’Euro è rimasta senza
proprietario.
In un mondo
caratterizzato dalla vanità, dalla presunzione, dall’ignoranza, dalla paura e
dall’indifferenza, mi consola riflettere su quanto la conoscenza della Parola
di Dio e delle sue promesse abbia inciso sul mio modo di pensare, realizzando
un bene assoluto che in molti ricercano, ma nessuno, eccetto i figli di Dio,
ottiene: la libertà!
«Gesù
allora prese a dire a quei Giudei che avevano creduto in lui: “Se perseverate nella mia parola, siete
veramente miei discepoli; e conoscerete la verità, e la verità vi farà liberi”»
(Giovanni 8:31-32).
Oltre alla salvezza “dall’ira a venire”, la conoscenza
della Parola di Dio ci ha liberati dalle paure, dalle ansie dell’apparenza, da
insicurezze e superstizioni, dalla ricerca affannosa dell’appagamento e del
soddisfacimento dei propri desideri.
Questa stessa conoscenza
conserva nei nostri cuori la pace che supera ogni intelligenza in questi tempi
angosciosi di guerre e di terrorismo.
“Ma
non lo sapete? non l’avete sentito? Non v’è stato annunziato fin dal principio?
Non avete riflettuto alla fondazione della terra?
“Egli
è colui che sta assiso sul globo della terra, e gli abitanti d’essa sono per
lui come locuste; egli distese i cieli come una cortina, e li spiega come una
tenda per abitarvi; egli riduce i principi a nulla, e annienta i giudici della
terra; appena piantati, appena seminati, appena il loro fusto ha preso radici
in terra, Egli vi soffia contro, e quelli seccano, e l’uragano li porta via
come stoppia” (Isaia 40:21-24).
La grande forza risiede
al di fuori di noi, nel nostro Padre, poiché quando la nostra debolezza affiora
è sufficiente pregare ed invocare la pace del nostro Signore per vincere la
nostra battaglia quotidiana.
Giulio
Credazzi